Breve storia del Museo delle Donne del Mediterraneo e del suo incontro con Curarti
Forse solo in tempi molto lontani, quando gli ospedali erano gestiti da ordini monastici maschili o anche da alcuni tra quelli femminili, e – situati in splendidi monasteri ricchi di tesori di arte, di biblioteche piene di testi antichi spesso ancora indecifrati accoglievano pellegrini e pellegrine- i luoghi di cura erano anche luoghi “culturali”.
Allora le biblioteche, le opere d’arte delle chiese di quei monasteri, le farmacie con gli albarelli pieni di erbe officinali, oltre che la quiete, l’acqua pura di sorgenti miracolose che non mancavano mai, e la musica dei canti gregoriani, potevano davvero far passare tanti mali.
Forse questo quadro storico sarà anche un po’ troppo idilliaco, ma non è certamente esagerato considerare la straordinaria influenza che arte, bellezza e pace dell’anima possano influire molto positivamente su tanti tipi di malattie e di disagio. L’arte figurativa, quella musicale, la poesia, i grandi romanzi, la cura e la compagnia aiuteranno a guarire.
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