Obiettivo
Fruizione del sito archeologico di Persone non vedenti o ipovedenti in autonomia.
La città di Elea, chiamata dai Romani Velia, fu fondata intorno al 540 a.C. da profughi di Focea, città greca collocata sulle coste dell’attuale Turchia. Gli esuli, assediati dai Persiani, intrapresero un lungo viaggio nel Mediterraneo, prima di trovare la sede dove fondare la loro nuova città.
Elea assunse ben presto un ruolo di grande importanza che mantenne intatto per molti secoli. Fu sede della scuola filosofica eleatica, animata da Parmenide e Zenone, i quali contribuirono in maniera diretta alla vita politica ed al benessere della città.
Nel corso del IV secolo a.C. resistette alla pressione dei Lucani e dei vicini abitanti di Poseidonia-Paestum. Tra il III-II secolo a.C. consolidò i rapporti con Roma cui forniva navi e sedi portuali, oltre che fanciulle come sacerdotesse di Demetra. Un secolo dopo, Elea assunse lo statuto di municipio romano, pur conservando la propria autonomia, linguistica e monetale. Vivrà un periodo di prosperità fino almeno al III secolo d.C. quando iniziò un periodo di progressiva decadenza dovuto probabilmente all’insabbiamento dei porti ed all’affermarsi di vie di comunicazione più interne.
In periodo medievale, XI secolo d.C., venne realizzata una cittadella fortificata sull’acropoli che ancora oggi caratterizza il paesaggio velino.
Da febbraio 2020 Velia è stata accorpata al Parco archeologico di Paestum. L’adesione al progetto Cur’arti nasce dalla necessità di programmare l’accessibilità secondo criteri condivisi per creare una rete territoriale di supporto al ben- essere della persona.
Sono in fase di progettazione percorsi per persone con Parkinson e Alzheimer, in considerazione dell’età media del territorio cilentano, patria della famosa Dieta Mediterranea.
Fruizione del sito archeologico di Persone non vedenti o ipovedenti in autonomia.
Nel 2003, anno destinato all’abbattimento delle barriere architettoniche, è stato elaborato un progetto per rendere fruibile ai visitatori non vedenti il
Parco Archeologico di Velia, l’antica ELEA patria di Parmenide e Zenone che, per la sua conformazione di tipo collinare, non è di facile accesso per i portatori di handicap.
Unione Nazionale Ciechi
Persone non vedenti e ipovedenti.
Mariajosè Luongo
Francesco Scelza
Personale Parco Archeologico, associazioni ciechi e ipo- vedenti, visitatori
Calchi, audioguide con tastiera numerica in braille, pannelli e disegni in rilievo, guide in braille
Personale Parco Archeologico Velia
Unione nazionale Ciechi
E’ stato per questo predisposto un percorso di visita che utilizza gli spazi didattici disponibili e le aree pianeggianti della parte bassa della città nota
come Quartiere meridionale
Il visitatore, partendo dall’ingresso, potrà accedere ad una saletta didattica appositamente allestita con pannelli che comprendono testi esplicativi in braille, planimetrie e disegni realizzati in rilievo, come ad esempio la riproduzione del mosaico delle terme adrianee.
Nella saletta sono presenti anche i calchi dei materiali più significativi rinvenuti nel corso degli scavi, dalle opere di maggior rilievo come la statua
di Parmenide agli esemplari ceramici.
All’uscita dalla saletta il visitatore con l’aiuto di una guida in braille attraverserà la necropoli romana di Porta marina sud e costeggerà i principali monumenti della città bassa di Velia (insula,criptoportico e terme di età adrianea) percorrendo un agevole sentiero lungo il quale è stata prevista un’area di sosta. Sono disponibili anche le audioguide dotate di tastiera numerata con tasti in braille.